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9 settembre 2009

Qualcuno era giallorosso


Qualcuno era GIALLOROSSO perché era nato in CALABRIA.

Qualcuno era GIALLOROSSO perché il nonno, lo zio, il papà...la mamma ANCHE.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché vedeva la SERIE A come una promessa, la B come una poesia, il CERAVOLO come il paradiso terrestre.
Qualcuno era GIALLROSSO perché NON SI sentiva MAI solo.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché aveva avuto un PARENTE COSENTINO.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché LA CITTA' lo esigeva,
la PROVINCIA lo esigeva, la REGIONE lo esigeva, la STORIA anche...lo esigevano tutti.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché gli avevano raccontato di PALANCA.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché non gli avevano raccontato DI POGGI, PARENTE E IMPROTA.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché prima…prima…prima…era REGGINO.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché aveva capito che IL COSENZA andava piano, ma lontano.(PUFFH)
Qualcuno era GIALLOROSSO perché CERAVOLO era una brava persona.
Qualcuno era GIALLOROSSO NONOSTANTE POGGI non fosse una brava persona.
Qualcuno era GIALLORSSO perché era ricco, ma amava ESSERE UN ULTRAS.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché TAGLIAVA LE TORTE e si commuoveva alle feste DEI CLUB.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché era così ateo che aveva bisogno di un altro PALANCA.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché era talmente affascinato dagli ULTRAS che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché non ne poteva più di fare l' ULTRAS.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché voleva l'aumento DEL CAPITALE SOCIALE.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché UNA SOCIETA' SERIA oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché GLI IMPRENDITORI, I POLITICI , IL CATANZARO CLUB...CAZZO.
Qualcuno era GIALLOROSSO per fare rabbia AI LAMETINI.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché guardava solo RTC.
Qualcuno era GIALLOROSSO per moda, qualcuno per principio, qualcuno perchè AVEVA CATANZARO NEL CUORE.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché voleva COPRIRE TUTTA LA CITTA' DI CARTELLONI PUBBLICITARI
Qualcuno era GIALLOROSSO perché non conosceva gli IMPROTA ,POGGI, PARENTE e affini.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché aveva scambiato LA MENTALITA' per il Vangelo secondo AMENDOLA.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché era convinto di avere dietro di sé TUTTA LA REGIONE E ANCHE QUALCUNO DEL NORD.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché era più GIALLOROSSO degli altri.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché c'era il grande CATANZARO.
Qualcuno era GIALLOROSSO malgrado NOI NON SIAMO PIU' IL GRANDE U.S. CATANZARO 1929.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché LA DOMENICA NON C'E' niente di meglio.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché abbiamo avuto I PEGGIORI CUGINI d'Europa.
Qualcuno era GIALLORSSO perché UNA SOCIETA' COSI' peggio che da noi, solo in Uganda.
Qualcuno era GIALLOROSSI perché non ne poteva più di VENT'ANNI DI SOLURI, POGGI, PARENTE, BOVE, MANCUSO, IMPROTA incapaci e SENZA SOLDI.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché SORA, ACIREALE, BENEVENTO, PESCINA, LAMEZIA, NOICATTARO eccetera, eccetera, eccetera...
Qualcuno era GIALLOROSSO perché chi era contro QUESTO MODO DI FARE CALCIO ERA GIALLOROSSO.
Qualcuno era GIALLORSSO perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare F.C. CATANZARO.
Qualcuno credeva di essere GIALLORSSO, e forse era qualcos'altro.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché sognava una SOCIETA' DIVERSA da quella DEL COSENZA.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché credeva di poter essere vivo e felice solo se C'ERA IL CATANZARO.
Qualcuno era GIALLOROSSO perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo.
Perché sentiva la necessità di una SOCIETA' diversa.
Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Sì, qualcuno era GIALLORSSO perché, con accanto questo slancio, ognuno era come… più di sé stesso.
Era come…due persone in una.
Da una parte la personale fatica quotidiana e dall'altra il senso di appartenenza a una CITTA' che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
SI. TANTI RIMPIANTI.
Forse GIA' allora molti avevano aperto le ali SOGNANDO DI VOLARE…come DELLE AQUILE ipotetiche.
E ora? Anche ora ci si sente come in due.
Da una parte l'uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall'altra LE AQUILE senza più neanche l'intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.



Fonte: Un tifoso giallorosso, utente del forum di uscatanzaro.net
Un ringraziamento va a lui, anche se non ricordo il suo nickname.

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